C'è silenzio e silenzio. Quello che è provocante e quello di risposta ad una provocazione. Le parole sono preziose, ma più prezioso è il silenzio.
-Chi sono i silenti che leggono molto ma non intervengono mai???
-Ben vengano i silenti che passano e poi possono fermarsi. A volte il silenzio è meglio delle parole...
-C’è dell’altro??? …
-Molto meglio non perdersi in sofisticate alchimie.
-E mi chiedo: questa ritrosia a non apparire, a non scrivere nulla, a non lasciare traccia dipende solo dalla loro eccessiva timidezza?
-Ben venga anche il non voler apparire, ben venga la timidezza, perché per forza etichettare come silenti, non capaci di esprimere le proprie idee, come manchevoli di coraggio, chi legge, i cosiddetti passanti?
Ben vengano i silenti che passano e poi possono fermarsi e così, accidentalmente, attirati da un argomento, cominciare a lasciare una traccia prima più sporadica e poi magari con maggiore continuità, che male c’è nell’essere silente, nel leggere e non per forza dover subito colpire impressionare?
Nel silenzio si impara ad ascoltare, a comprendere, a leggere oltre le parole.